Un'innovazione nella moderna cura delle ferite

In base ai dati OMS, sono 25.000 le persone che muoiono ogni anno in Europa a causa di infezioni da patogeni multiresistenti. Per le cure dei pazienti con infezione da patogeni multiresistenti l’Unione europea sostiene costi annui pari a circa 1,5 miliardi di euro. Una ragione dell’incremento della resistenza agli antibiotici è l’aumento del consumo di antibiotici a livello mondiale. Nel periodo 2000-2011 è stato registrato un incremento del 36 percento

Dal 2011 la Germania esorta a ridurre sistematicamente l’uso di antibiotici¹. Nel dicembre 2013 sono state pubblicate le linee guida S3 sull’uso razionale di farmaci antinfettivi (Antibiotic Stewardship.²

L’applicazione locale di antibiotici per la medicazione di lesioni croniche non è più lo standard di cura e pertanto obsoleta. L’applicazione locale di antibiotici comporta infatti il rischio di allergie da contatto polivalenti e dello sviluppo di resistenza, fattori che compromettono la guarigione della piaga.³

Una terapia antibiotica sistematica è indicata solo in caso di MRSA diagnosticato e di piaga infetta. In questi casi si ricorre ad antibiotici detti di riserva.⁴

Il biofilm è una complessa comunità microbica di batteri e funghi che forma una matrice mucosa composta di zuccheri e proteine quale protezione contro gli influssi esterni. Il 60-90% delle lesioni croniche presenta tale biofilm.

I biofilm stimolano la risposta immunitaria dell’organismo sotto forma di reazione infiammatoria cronica, ostacolando così la guarigione della piaga. L’abbondante essudato prodotto dalla piaga comporta inoltre l’ulteriore alimentazione del biofilm, facilitandone la stabilizzazione.

In base allo stato attuale delle conoscenze mediche, finora non esisteva una soluzione monostep atta a eliminare i biofilm.¹